Una brochure informativa o un depliant possono servire per promuovere un evento, per illustrare un servizio o per presentare una professionalità poco nota o particolarmente ricca; possono essere lasciati come promemoria ai clienti oppure depositati in punti strategici per attrarre nuovi clienti.
Il tipo di comunicazione varia a seconda della nostra offerta. Se offriamo un servizio che non tutti conoscono, sarà necessario spiegare un po’ quel che facciamo, partendo dalla molla che potrebbe spingere il cliente a venire da noi.
Un massaggiatore ayurvedico, per esempio, potrebbe partire dal bisogno che spinge un cliente a rivolgersi a lui: il desiderio di rilassarsi o di trovare uno stato profondo di armonia e benessere.
Dato che non tutti conoscono l’ayurveda e i suoi principi base, sarebbe poi utile darne un’idea al potenziale cliente.
Infine, gli si potrebbe spiegare perché dovrebbe rivolgersi proprio a noi, raccontando chi siamo, qual è la nostra storia e magari aggiungendo la nostra foto.
In questo caso siamo partiti dal potenziale cliente e dai suoi bisogni e abbiamo delineato un percorso che gli permetterebbe di risolverli.
Anche se siamo nell’era del web, ci sono situazioni nelle quali un’informazione veicolata su carta può fare la differenza.
Se la nostra professionalità è più nota, potremo partire direttamente dalla nostra offerta. Se siamo dei dentisti, ad esempio, potremmo mettere in evidenza il punto forte del nostro servizio, che sia la lunga esperienza o la presenza di macchinari di ultima generazione nel nostro studio. Punteremmo quindi sul fatto di avere una proposta abbastanza interessante da attirare il cliente a noi.
Quando si realizza un opuscolo bisogna riuscire a esprimere in modo sintetico e chiaro quello che si vuole comunicare, trovare il linguaggio adatto per parlare al proprio pubblico e scegliere le immagini giuste per rendere la propria comunicazione interessante a prima vista.
Perché fare da soli è difficile
In realtà è molto difficile produrre da soli una brochure ben fatta: il testo “giusto” può scriverlo soltanto chi lo fa per mestiere, un copy; allo stesso modo, la veste grafica dovrebbe essere definita da un grafico che possa approvare la scelta delle immagini o selezionarle lui stesso, definire quali sono i font più adatti e comprendere come armonizzare al meglio testi e foto, anche in relazione allo stile personale del protagonista della comunicazione.
Quando decidiamo di affidare ad altri la realizzazione della nostra brochure è importante scegliere professionisti capaci di ascoltare e di calarsi nei nostri panni per riuscire a coniugare le competenze tecniche di un team di professionisti con la sensibilità al cliente che soltanto noi possiamo avere.
Che linguaggio utilizzare
Tutto questo non è semplice. Prima di tutto è necessario definire chiaramente a chi si sta parlando e che cosa si vuol comunicare, senza avere la pretesa di inserire all’interno di un’unica comunicazione tanti temi diversi. Questo rischia di confondere chi legge e di rendere difficile da individuare il messaggio più importante.
Il linguaggio, naturalmente, varierà a seconda del tipo di persone al quale ci rivolgiamo: dovrà essere più tecnico se ci rivolgiamo a un pubblico specialistico, più “semplice” se il pubblico è trasversale.
In ogni caso è importante scrivere in modo comprensibile, con frasi brevi e chiare.
Titoli e titoletti sono uno strumento prezioso per facilitare la lettura orientando il lettore all’interno del testo.
Il ruolo delle illustrazioni è, se possibile, ancora più importante: le immagini sono infatti la prima cosa che cattura l’attenzione del lettore e permette di far capire da subito qual è l’argomento della comunicazione.
Per questo le foto non devono essere soltanto belle da vedere, ma anche pertinenti e capaci di veicolare significati.