Gli spazi confinati sono tristemente noti perché spesso sono teatro di incidenti sul lavoro dagli esiti drammatici: si tratta di luoghi chiusi, come grandi serbatoi per lo stoccaggio che non sono pensati per ospitare persone, ma nel corso delle operazioni di manutenzione o pulizia devono accogliere i lavoratori.
Le norme sugli spazi confinati
Le norme in merito sono severe e sono state inasprite nel tempo per garantire maggior sicurezza, ma gli incidenti continuano ad accadere.
La normativa sugli spazi confinati (D.Lgs. 81/2008, art.66) prevede che ai lavoratori sia vietato l’accesso in quegli spazi confinati dove è possibile il rilascio di gas dannosi senza che sia stata prima verificata l’assenza di pericolo per la vita e la sicurezza dei lavoratori.
In caso ci fossero dubbi su possibili pericoli presenti nell’atmosfera bisogna predisporre mezzi di recupero dei lavoratori, che saranno legati con una cintura di sicurezza e vigilati dall’esterno. L’apertura del luogo confinato deve essere abbastanza grande da consentire il recupero di un lavoratore privo di sensi.
Il DPR 177 del 14/09/11 ha introdotto altre norme mirate a garantire maggiormente i lavoratori. L’applicazione viene estesa a tutti gli ambienti che possano presentare un’atmosfera pericolosa o che si possano configurare come confinati e vengono poste delle limitazioni all’esperienza dei lavoratori che possono accedere agli spazi in questione: almeno il 30% di loro devono avere un’esperienza non inferiore ai 3 anni in spazi analoghi. Il personale deve essere dotato dei necessari Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) e deve essere formato adeguatamente per saperli utilizzare.
Formazione e visual management contro gli incidenti sul lavoro
La normativa sugli spazi confinati è esaustiva e ben strutturata. A garantire la sicurezza dei lavoratori, in realtà, sembra essere soprattutto il loro livello di consapevolezza, che si può raggiungere attraverso dei corsi di aggiornamento e di formazione adeguati.
Al di là degli specificità degli spazi confinati, il presupposto generale per garantire la sicurezza è il rispetto delle norme generali di sicurezza, a partire da una corretta valutazione del rischio.
Su questa base è poi possibile creare una segnaletica ad hoc che includa, oltre alla cartellonistica obbligatoria, anche dei cartelli che possano essere di supportare all’indispensabile formazione, esemplificando con foto e schemi le procedure da seguire e i comportamenti da tenere.